L’Associazione MODO ritiene sia venuta l’ora di passare dalle parole ai fatti, e di cominciare a costruire realmente un’alternativa al presente modello di sviluppo, per questo motivo sta dando avvio ad un’attività agricola fondata su principi e dinamiche diverse dall’attuale economia di mercato, progetto che presenterà mercoledì 8 luglio, alle ore 20:30,
presso la sede dell’Officina della Decrescita,
in vicolo San Francesco 1/c, (ex-sede Coop. Itaca)
Siamo abituati a concepire l’avvio di un’attività come appannaggio di chi dispone di un capitale privato da investire. L’imprenditore, disponendo di un capitale, sceglierà poi il settore di investimento non tanto, o non solo, in base ai propri sogni, quanto piuttosto in base alle prospettive di business offerte, cioè alle possibilità di un ritorno del capitale investito in termini di guadagno privato. A questo punto l’imprenditore offrirà un prodotto sul mercato, prodotto che dovrà costantemente competere con la concorrenza delle altre aziende: chi riesce a produrre a costi sempre più bassi vince in questa guerra, ma la concorrenza al ribasso alla lunga peggiora le condizioni di vita di ognuno di noi. Chi non riesce a battere la concorrenza, invece, va incontro al fallimento: questo, in poche parole, il carattere intrinsecamente “selvaggio” del sistema economico in cui viviamo.
Ma proviamo per un attimo a ripensare in maniera diversa le cose, e ad immaginare un altro modo di organizzare le nostre attività e di rispondere alle nostre esigenze.
Prendiamo un gruppo di persone, per esempio, un qualunque gruppo di persone, che per vivere ha bisogno di determinati beni e servizi, e consideriamo per semplicità la domanda di verdure di questo determinato gruppo, domanda che per essere soddisfatta necessita di una spesa mensile, poniamo di 50 €; poniamo ora che questo gruppo di persone decida di unirsi e di mettere insieme i soldi spesi ogni mese per le verdure: per semplicità di calcolo, se una famiglia spende mensilmente 50 € per la verdura, un gruppo di 40 famiglie metterà insieme 2 000 € al mese; poniamo ora che questo gruppo, anziché spendere ogni mese questi 2 000 € in un supermercato, li versi in una cassa comune: questi soldi basterebbero per remunerare una persona che lavori l’orto e produca verdure per loro, in più avanzerebbero dei soldi per coprire le spese di gestione dell’attività, spese di gestione comunque basse perché un’attività del genere non presuppone i costi di gestione di un’azienda privata.
L’attività agricola così messa in piedi, non sarebbe più un’impresa privata finalizzata all’incremento di un profitto, ma apparterrebbe all’insieme delle persone che hanno aderito, e che la finanzierebbero con la propria quota, la gestirebbero decidendo come investire il denaro accantonato (costruzione di un impianto idraulico, acquisto di una rete antigrandine…), sceglierebbero cosa coltivare in base ai propri gusti, e come coltivare nel rispetto dell’ambiente (coltivazione biologica, tutela della biodiversità…).
Questa attività, svincolata dalla necessità di fare profitto perché volta solo all’autoconsumo dei membri, sarebbe estranea alle logiche della concorrenza, e potrebbe così basarsi solo sulla relazione umana fra gli aderenti, avendo come unico obiettivo la qualità dei prodotti, e più in generale il fare comunità, migliorando concretamente la qualità della vita di tutti. Inoltre il gruppo che si viene a costituire potrebbe col tempo estendere le proprie attività, non solo perché ulteriori adesioni creerebbero altri posti di lavoro, ma anche perché si potrebbe decidere di includere in questa azienda altri settori, come la trasformazione dei prodotti, per esempio decidendo di coltivare pomodori da destinare alla produzione di passate, oppure scegliendo di coltivare mais per autoprodursi il pane. Infine questo gruppo sarebbe il luogo ideale per attivare altre iniziative: la costituzione di un GAS per l’acquisto di beni non prodotti in loco, per esempio, oppure l’organizzazione di un centro di distribuzione di detersivi alla spina, e mille altre cose ancora.
Insomma, in poche parole,
l’Associazione MODO invita tutti gli interessati a partecipare alla costituzione di una delle prime aziende fondata su principi diversi dall’attuale economia di mercato: un piccolo importante e concreto passo per la costruzione di un mondo diverso… e migliore!
Silvano Lapietra
Associazione MODO